Enrico Letta, ex presidente del Consiglio, rilancia la proposta di voto ai sedicenni.
Qualche giorno fa l’ex presidente del consiglio Enrico Letta ha rilanciato la proposta di voto ai sedicenni. Come sempre, l’Italia si è divisa in due: contrari e favorevoli. Se questa idea dovesse andare in porto, cosa poco probabile, si andrebbe a modificare per la prima volta la nostra Costituzione, in particolare gli articoli 48 e 58.
Personalmente trovo molto difficile decidere se sia favorevole o contraria alla proposta di voto per i sedicenni. Essendo giovane e vicina a quell’età, ci si aspetterebbe che fossi d’accordo ma, sinceramente, non lo so. Questa mia indecisione è dettata soprattutto da una domanda che continua ad assillarmi: se avessi 16 anni e potessi votare, chi voterei? Ecco che qui arrivano i dubbi. Non ho idea di chi voterei. Anche se seguo abbastanza il telegiornale e cerco di tenermi informata sui temi politici, mi sento totalmente sprovveduta. A noi ragazzi insegnano poco o nulla della politica italiana. Io la sento molto distante, nonostante sappia che è una costante nella mia vita giornaliera; infatti è per una scelta politica se in questo periodo storico posso andare a scuola. E lo sarà quando, probabilmente, richiuderanno tutto.
Quasi certamente, chiederei ai miei genitori e voterei chi votano loro. Questo, però, non sarebbe molto utile. Inoltre, in Italia i ragazzi di 16 e 17 anni sono all’incirca 1,1 milioni: scommetto che la maggior parte non ha interesse a votare. Noi giovani ci appassioniamo alle cose, scendiamo in piazza per manifestare e urlare la nostra voce al mondo; lo facciamo per far sentire agli adulti che esistiamo e che, al contrario di ciò che molti di loro credono, non siamo immaturi e siamo capaci di prendere posizione. Però io non darei il voto ai sedicenni, perchè è un periodo della vita in cui iniziamo a capire chi siamo e quali sono i nostri ideali e ciò che vogliamo perseguire. Io preferisco piuttosto aspettare i diciotto e intanto protestare in piazza (che è anche molto più divertente). Vorrei che la politica si concentrasse e si occupasse sul serio di noi giovani, invece di cercare di ottenere il nostro voto. Vorrei che si impegnassero ad aumentare i fondi per l’istruzione e la ricerca, che sono le vere cose che interessano a noi. Il nostro voto, infatti, non cambierebbe molto il quadro politico perchè, appunto, siamo pochi.
In conclusione, sono contraria alla proposta di voto per i sedicenni non perché non li ritengo abbastanza maturi, poiché sarebbe come darmi dell’ingenua, ma perché non porterebbe a nessun cambiamento significativo.